Quando dedichiamo del tempo a noi stessi per far riposare la mente, lo facciamo spesso attraverso la meditazione. Attraverso questo metodo, vengono stimolate molte aree del cervello che migliorano il nostro status.
Il benessere che tutti conosciamo è comunemente suddiviso in mentale e fisico: il primo, è migliorato attraverso la meditazione e il mindful; il secondo, attraverso la sana alimentazione e il riequilibrio intestinale. Come un connubio vincente, quando non vi è un benessere anche solo di uno di questi due organi, questo stato non si verifica. Per questo parliamo di “interazione intestino-cervello”.
Cosa accomuna queste due parti del corpo con funzioni così diverse? Vediamo ora insieme come si rapportano queste due facce della stessa medaglia:
Il ruolo del cervello
La nostra materia grigia è divisa in aree dalle quali si snodano le informazioni che vengono trasferite in tutto il corpo. Cosa succede al nostro cervello quando meditiamo? Vediamo cosa avviene:
Corteccia pre-frontale
Quando meditiamo, aumenta la densità dell’area cerebrale responsabile di:
- capacità di pianificazione,
- prendere decisioni nel problem solving
- renderci più consapevoli
- avere il controllo di ciò che ci circonda.
La corteccia pre-frontale fortifica anche le connessioni tra l’amigdala e le aree associate alla concentrazione e all’attenzione.
Funzione temporale-parietale
Le giunzioni temporo-parietali sono associate a prendere posizione nelle decisioni, nell’empatia e nella compassione. Un forte legame di queste giunzioni temporo-parietali, in combinazione con molti altri fattori durante la meditazione o il riposo, portano ad avere un abbassamento dei livelli di cortisolo (ormone dello stress) aumentando la nostra percezione del presente, portandoci ad essere la versione migliore di noi stessi.
Sistema limbico ed ippocampo
Questo sistema aumenta lo spessore corticale dell’ippocampo, ovvero la parte del sistema limbico responsabile ad imparare e memorizzare. La meditazione aiuta a ricordare in modo più chiaro tutte le cose che facciamo e con tutto quello con il quale veniamo in contatto, compreso imparare cose nuove.
Come l’intestino influenza il pensiero
Un conclamato esempio di questa comunicazione intestino-cervello possono essere le “farfalle nello stomaco”, quella sensazione di formicolio generalmente associata all’euforia delle prime fasi di quando siamo innamorati.
In situazioni analoghe, l’organismo attiva una serie di risposte, che coinvolgono anche il sistema nervoso autonomo con la liberazione di specifici “neurotrasmettitori”. Da un lato, i disturbi gastrointestinali sono indicatori degli stati d’animo provati in un determinato momento. Dall’altro lato, il benessere emotivo può dipendere dai messaggi che l’intestino invia e riceve insieme al cervello.
Sicuramente, un’alimentazione corretta, è un buon trampolino di lancio per il nostro benessere gastro-intestinale.
Ricorri ad un’integrazione appropriata
Qualora l’alimentazione non bastasse, può essere utile ricorrere all’integrazione di pre- e pro-biotici che aiutano a mantenere in equilibrio la flora intestinale contribuendo, così, al benessere dell’intestino e anche a supportare il sistema immunitario.
Moldes, dai suoi laboratori, ha studiato Lactomus: l’integratore di fermenti lattici e vitamine per una sana microflora intestinale.